MAR.16 dic. 2008 h.21.00
Ferrara, Centro Teatro Universitario
a cura di Emanuela de Notariis (per l'Italia) e Francesco Ventrella (per l'Inghilterra).
evento legato alla mostra Visuale, a cura di Yoruba e Amae, nell'ambito del festival Art Fall, Ferrara.
Dal catalogo:
La visione penetra sotto la pelle della realtà e ne viola i segreti, velandoli di poesia che abita mondi onirici, di leggerezza che sussurra crudeltà di solitudine fascinosa. La visione diventa visionaria, accattivante, leggiadra ballerina sulle nostre segrete emozioni, su palcoscenici di fiabe insanguinate di reale. Fiabe come fiction, a volte leggera, a volte politica. Commedia che a volte fa il verso all’epica.
DvDrops 2 non è il risultato di una riflessione concettuale tra immagini e temi, ma piuttosto il discorso, sempre aperto, inconcluso e forse inconcludente, su un modo di vedere come mezzo attraverso il quale scegliere, catalogare e mostrare immagini in movimento. L’idea di unire artisti italiani e inglesi non nasce solo dai rapporti culturali che entrambi i curatori intrattengono con i due paesi, ma deriva forse dal modo in cui strumenti come Youtube e Myspace cambiano la distribuzione delle immagini in movimento. Il dibattito ormai obsoleto sul divario tra videoarte e cinema lascia quindi il posto al ruolo dello spettatore come vero mezzo di distribuzione dell’immagine, come soggetto che trasmette se stesso (broadcast yourself).
Fare, sperimentare, manipolare, collaborare sono i verbi tutti molto pratici che sembrano rappresentare un gruppo di dieci artisti che più che fare da se (per parafrasare la cultura inglese del Do It Yourself), sembrano piuttosto fare se stessi con e grazie alla collaborazione con altri: l’immagine in movimento diventa solo un supporto, mentre il vero medium si sposta nel corpo e nell’immaginazione di chi guarda.
Emanuela de Notariis e Francesco Ventrella
DvDrops 2 non è il risultato di una riflessione concettuale tra immagini e temi, ma piuttosto il discorso, sempre aperto, inconcluso e forse inconcludente, su un modo di vedere come mezzo attraverso il quale scegliere, catalogare e mostrare immagini in movimento. L’idea di unire artisti italiani e inglesi non nasce solo dai rapporti culturali che entrambi i curatori intrattengono con i due paesi, ma deriva forse dal modo in cui strumenti come Youtube e Myspace cambiano la distribuzione delle immagini in movimento. Il dibattito ormai obsoleto sul divario tra videoarte e cinema lascia quindi il posto al ruolo dello spettatore come vero mezzo di distribuzione dell’immagine, come soggetto che trasmette se stesso (broadcast yourself).
Fare, sperimentare, manipolare, collaborare sono i verbi tutti molto pratici che sembrano rappresentare un gruppo di dieci artisti che più che fare da se (per parafrasare la cultura inglese del Do It Yourself), sembrano piuttosto fare se stessi con e grazie alla collaborazione con altri: l’immagine in movimento diventa solo un supporto, mentre il vero medium si sposta nel corpo e nell’immaginazione di chi guarda.
Emanuela de Notariis e Francesco Ventrella
ARTISTI:
ITALIA: Andreco, Marco Morandi, Christian Rainer, Virgilio Villoresi.
INGHILTERRA: Ashley Dean, Laura Kloss, Joe Mawson, Lee Pearman, Gaia Rosenberg Colorni, Leonor da Silva.
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