RE/GENERATION -Corpi fantageneticamente modificati

Termoli - Galleria Civica d' Arte Contemporanea
5 - 22 Gennaio 2006a cura di Emanuela De Notariis




Quattordici artisti hanno invaso lo spazio espositivo con creature multiformi, che ammiccano allo spettatore invitandolo a penetrare il proprio mondo, di cui l’opera costituisce la soglia, il passaggio. Pittura, disegno, installazione, video e pittura digitale sono i mezzi attraverso cui gli artisti lasciano tracce tangibili del proprio sguardo sul mondo, mutato in un linguaggio di segni ibridi, al confine tra la pittura e il cartone animato, la favola e l’incubo, sospesi tra profondità e leggerezza, come un gesto colto in una mossa reversibilmente di violenza e carezza.Lo spettatore si troverà di fronte a buffi personaggi dipinti su tela con colori sgargianti, che suscitano allegria, lasciando intravedere però una zona d’ombra, l’insensatezza di azioni consuete, sofferenza rigurgitata in arcobaleni. Si troverà davanti a disegni di animaletti dolci e terribili, figure in dissolvenza, paesaggi in cui la traccia umana è solo immaginabile, un’eco che risuona nelle viscere; si sentirà osservato da personaggi inquietanti e affascinanti, che con disinvoltura mettono a nudo desideri delusi, paure, malesseri, appartenenti ad ognuno di noi. Farà scorrere lo sguardo su corpi dipinti, i cui confini tra umano e animale, interno ed esterno, sono confusi; ascolterà seducenti sussurri a tinte forti, passerà attraverso mondi dell’altrove, rigeneranti.Gli artisti proposti hanno modalità espressive diverse, scaturite però da un simile sentire. Creano corpi mutati dalla propria sensibilità, ingegneria genetica della fantasia, che dà vita ad un’arte che rifiuta di ritrarre le sembianze della realtà, di esserne uno specchio. Perchè gli specchi mentono, mostrano una simbolizzazione del reale, con pretese di assoluto, congelando apparenze che celano il mondo oltre di esse. Non esiste assoluto e quest’arte è impregnata di tutto il fluire dell’esistenza e ne svela, ad ogni sguardo, un particolare. Sovverte i significati nel linguaggio della consuetudine, portandoci nell’interstizio tra la pura sensibilità e il pensiero cosciente, in un processo innescato da una presa di coscienza de “i terrori e le atrocità dell’esistenza” (citando Nietzsche), che permette all’artista, con la creazione di ogni opera, una rigenerazione di sè. Una generazione di mondi per una rigenerazione di se stessi, il superamento di ansie e malessere, affidati al linguaggio di segni di cui l’opera è composta. Un processo a cui l’osservatore prende parte.
Emanuela de Notariis

artisti: Marco Barbieri/Dem, Ericailcane, Rudy De Amicis, Michele Carafa, Eugenia Lecca, Graziella Gangi, Emanuela De Notariis, Ettore Frani, Nicola Macolino, Serpe In Seno, Pira, Ratigher.





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